“Fico!”
Così ho esordito qualche mese fa quando mi sono ritrovato per la prima volta a leggere dati su un file infographic. Quello che mi entusiasma di questi strumenti di reporting è la semplicità con cui le informazioni vengono messe insieme e presentate. Per interpretarli non sono necessarie particolari competenze, tutte le info di cui si ha bisogno sono lì, chiare e rapide da consultare. Per una vittima della cultura digitale 2.0 (“la mia soglia di attenzione è di soli 2.0 secondi“) come me, è cruciale avere tutto e subito. Ecco perché il mondo dell’infografica mi affascina tanto, si adatta perfettamente alla mia sindrome da deficit di attenzione cybernetica e mi fa risparmiare tempo.
Il dono della sintesi
Sono certo che il futuro della comunicazione e della condivisione di informazioni, passi per la semplificazione dei processi e la sintesi delle informazioni. La prova sta nel fenomeno dei tag che, preliminarmente, forniscono una panoramica dei contenuti e ne garantiscono la pertinenza rispetto alle ricerche effettuate in Rete (permettendoci quindi di stabilire se le informazioni che cerchiamo sono coerenti con le nostre query). In ogni caso, è nel campo della reportistica la necessità di sintesi rivela tutta la sia importanza. Avere informazioni semplificate, infatti, permette a chi cosulta i dati di comprenderli anche senza una completa padronanza del tema trattato. Quante volte vi è capitato di presentare dei risultati attraverso report, magari ppt da 20Mb, talmente dettagliati da risultare tedianti? Con il passare del tempo ho quindi virato verso la semplificazione dei dati, prima utilizzando la tecnica delle presentazioni 10-20-30 (10 minuti – 20 slide – 30 di font), poi lanciandomi sulle presentazioni dinamiche (consiglio di provare Prezi) e, in fine, sugli infografici. Il punto è che il tempo che alcuni dati richiedono per essere consultati è prezioso quanto i dati stessi, nell’era dei Social Media anche le presentazioni devono essere social: brevi da consultare e facili da interpretare.
Qui di seguito propongono un’interessante raccolta di informazioni riguardanti la crescita del fenomeno Facebook in Italia, in infografica naturalmente, presentata da Vincenzo Cosenza (ricercatore nel campo dei Social Media) sul suo Blog.
2 replies on “Infografica, il futuro della reportistica”
Uhhmmmm…. da un lato sono d’accordo… con me stesso 🙂 e quando ho detto che servono nuovi linguaggi per spiegare la realtà di oggi, da un altro lato mi sovviene l’antico adagio “una immagine vale più di mille parole”.
Non è che “infografica” è un termine nuovo per dire in realtà una cosa vecchia come il mondo?
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Geroglifici? Non potrei essere più d’accordo… In realtà sono tra quelli che in migliaia di anni di evoluzione non vede poi tanto progresso, anzi, ti dirò che probabilmente tra noi e la società greca non vi sono poi così tante differenze… Il modo di comunicare resta invariato, quello che si evolve è solo il mezzo che, peraltro, resta comunque un contenitore 😉
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