Voglio condividere le amare parole pubblicate oggi da una mia cara amica di origine siriana, Aya.
Dov’è l’Italia che urlava per fermare la lapidazione di Sakineh?dov’è l’Italia che manifestava per Gaza? Dov’è l’Italia che era indignata per la guerra in Iraq? Dov’è l’Italia che ricorda ogni anno la tragedia del 11 settembre? Dov è quell’Italia ma soprattutto dove sono gli italiani davanti alla tragedia siriana? Il tuo silenzio ci sta uccidendo… Stiamo assistendo oggi alla rivoluzione legittima di un popolo arabo e non per un ideale religioso, politico o quel che si voglia… Ma per l’ideale di democrazia e libertà.
Benché sfortunati, nei paesi arabi hanno capito meglio di noi come trovare un’identità nazionale e sfruttare i social media per farla valere: loro li usano per organizzarsi, noi solo per lamentarci. Se avessimo davvero a cuore le sorti di questo paese lo avremmo già sistemato come si è fatto con la costituzione in Islanda.
Aya, per sostenere i cittadini Siriani nella loro lunga battaglia per la libertà, ha aperto un gruppo Facebook intitolato “Vogliamo la Siria libera!”. Il gruppo da modo a tutti di confrontarsi sul tema, facciamo sentire la solidarietà dell’Italia e aiutiamo il popolo siriano a denunciare e superare questo delicato momento.